1 : Non voglio lasciar' indrieto un capo importante et un' error' dal' quale e Principi con difficultà si defendono, se non son' prudentissimi o se non hanno buona elettione.
2 : Et questo è quello delli adulatori, de li quali le carti son' piene, perche gli huomini si compiacciono tanto ne le cose lor' proprie, et in modo vi s'ingannano, che con difficultà si defendono da questa peste.
3 : Et a volersene difender' si porta pericolo di non diventar' contennendo. Perche non c'è altro modo a guardarsi da le adulationi, se non che gli huomini intendino che non t'offendono a dirti il vero. Ma quando ciascuno può dirti il vero, ti manca la reverentia.
4 : Pertanto un' Principe prudente deve tener' un' terzo modo, eleggendo nel' suo stato huomini savij, et solo a quelli deve dar' libero arbitrio a parlargli la verità, et di quelle cose sole che lui domanda et non d'altro, ma deve domandargli d'ogni cosa et udir' l'oppinioni loro, di poi deliberar' da se a suo modo;
5 : con questi consigli et con ciascun' di loro portarsi in modo che ognun' conosca che, quanto più liberamente si parlerà, tanto più gli sarà accetto. Fuori di quelli, non voler' udir' alcuno, andar' drieto a la cosa deliberata et esser' ostinato ne le deliberationi sue.
6 : Chi fa altrimenti, o precipita per li adulatori o si muta spesso per la variation' de pareri, di che nasce la poca estimation' sua.
7 : Io voglio a questo proposito addurre un' essempio moderno. Pre Luca, huomo di Massimiliano presente Imperadore, parlando di sua maiestà disse come non si consigliava con persona et non faceva mai d'alcuna cosa a suo modo.
8 : Il che nasceva da tener' contrario termine al sopradetto, perche l' Imperador' è huomo segreto, non comunica li suoi secreti con persona, non ne piglia parer' ma come nel' mettergli àd efetto s'incominciano a conoscer' et scoprir', gl' incominciano ad esser' contradetti da coloro che gli ha d'intorno, et quello come facile se ne stoglie. Di qui nasce che quelle cose che fa l'un' giorno, distrugge l'altro, et che non s' intenda mai quel che vogli o disegni fare, et che sopra le sue deliberationi non si può fondare.
9 : Un' Principe per tanto debbe consigliarsi sempre, ma quando lui vuole et non quando altri vuole: anzi debbe torre l'animo a ciascuno di consigliarlo d'alcuna cosa, se non gl'ene domanda; ma lui deve ben' esser' largo domandatore et di poi, circa le cose domandate, patiente auditor' del' vero, anzi intendendo che alcuno per qualche respetto non gl'ene dica, turbarsene.
10 : Et perche alcuni stimano che alcun' Principe, il quale da di se oppinione di prudente, sia così tenuto non per sua natura ma per li buoni consigli che lui ha d'intorno, senza dubbio s'ingannano.
11 : Perche questa non falla mai et è regola generale che un' Principe, il quale non sia savio per se stesso, non può esser' consigliato bene, se già a sorte non si rimettesse in un' solo che al tutto lo governasse, che fussi huomo prudentissimo.
12 : In questo caso potrà bene esser' ben' governato, ma durerebbe poco perche quello governatore in breve tempo gli torrebbe lo stato.
13 : Ma consigliandosi con più d'uno, uno Principe che non sia savio non harà mai uniti consigli ne sapra per se stesso unirli; de i consiglieri ciascuno penserà alla proprietà sua, et egli non saprà ne corregger' ne conoscere; et non si possono trovare altrimenti, perche gli huomini sempre ti riusciranno tristi, se da una necessità non son' fatti buoni.
14 : Però si conchiude che li buoni consigli, da qualunche venghino, conviene naschino dalla prudentia del' Principe et non la prudentia del Principe da buoni consigli.