6. De principati nuovi che con le proprie armi et Virtù s'acquistano. Cap .VI.

1 : Non si maravigli alcuno se nel' parlar' ch' io farò de Principati al tutto nuovi et di Principe et di Stato io addurrò grandissimi essempi.

2 : Perche, caminando li huomini quasi sempre per le vie battute da altri et procedendo nelle attioni loro con le imitationi, ne si potendo le vie d'altri al tutto tenere, ne a la Virtù di quelli che tu imiti aggiugnere, debbe uno huomo prudente entrare sempre per vie battute da huomini grandi et quelli che sono stati eccellentissimi imitare, accioche se la sua Virtù non v'arriva, almeno ne renda qualche odore,

3 : et far' come li Arcieri prudenti a quali parendo il luoco dove disegnano ferire troppo lontano, et conoscendo fino a quanto arriva la Virtù de loro arco, pongon' la mira assai più alto ch' il luoco destinato, non per aggiungnere con la lor' forza o freccia a tanta alteza, ma per potere con l'aiuto di sì alta mira pervenire al disegno loro.

4 : Dico adunque che ne Principati in tutto nuovi, dove sia un' nuovo Principe, si truova più et meno difficultà mantenerli secondo che più o meno virtuoso è colui che gli acquista.

5 : Et perche questo evento di diventar' di privato Principe presuppone o Virtù o Fortuna, pare che l'una o l'altra di queste due cose mitighino in parte molte difficultà. Nondimanco colui che è stato manco in su la Fortuna s'e mantenuto più.

6 : Genera ancora facilita l'esser' il Principe constretto, per non haver' altri stati, venir'vi personalmente ad habitare.

7 : Ma per venire a quelli che per propria Virtù,et non per Fortuna son' diventati Principi, dico che li più eccellenti sono Moise, Cyro, Romulo, Theseo et simili.

8 : Et benche di Moise non si debbe ragionare essendo stato un' mero essecutor' delle cose che li erano ordinate da Dio, pure merita d' esser' admirato solamente per quella gratia che lo faceva degno di parlar' con Dio.

9 : Ma considerando Cyro et gli altri che hanno acquistato o fondato regni, si troveranno tutti mirabili; et se si considereranno le attioni et ordini loro particulari, non paranno differenti da quelli di Moise ch' egli hebbe sì gran' precettore.

10 : Et esaminando l' attioni et vita loro, non si vedrà che quelli havessino altro da la Fortuna che l' Occasione, la quale dette loro Materia di potervi introdurre quella Forma che a lor' parse; et senza quella Occasione la Virtù dell'animo loro si saria spenta, et senza quella Virtù l'Occasione sarebbe venuta in vano.

11 : Era adunque necessario a Moise trovar' el Populo d'Israel in Egytto stiavo et oppresso dagli Egyttij, accioche quelli, per uscire di servitù, si disponessino a seguirlo.

12 : Conveniva che Romulo non capesse in Alba, fusse stato esposto al' nascer', suo, a voler' che diventasse Re di Roma et fondator' di quella patria.

13 : Bisognava che Cyro trovasse i Persi mal'contenti de l' Imperio de Medi, et li Medi molli et effeminati per la longa pace.

14 : Non poteva Theseo dimostrare la sua Virtù, se non trovava li Atheniesi dispersi.

15 : Queste occasioni per tanto fecion' questi huomini felici et l'eccellente Virtù loro fè quella Occasione esser' conosciuta: donde la lor' patria ne fù nobilitata et diventò felicissima.

16 : Quelli i quali per vie Virtuose simil' a costoro diventano Principi, acquistano il principato con difficultà, ma con facilità lo tengono; et le difficultà che hanno ne l'acquistare el principato nascono in parte da nuovi ordini et modi che son' forzati introdurre per fondar' lo stato loro et la loro sicurta.

17 : Et debbesi considerare come non è cosa più difficile a trattar' ne più dubia a riuscire ne più pericolosa a maneggiare, che farsi capo ad introdurr' nuovi ordini.

18 : Perche l'introduttor' ha per nimici tutti colloro che degli ordini vecchi fanno bene, ha tiepidi defensori tutti quelli de che gli ordini nuovi farebbon' bene. La qual' tepideza nasce parte per paura de gli aversarij, che hanno le leggi in beneficio loro, parte dalla incredulità de gli huomini, i quali non credono in verita una cosa nuova, se non ne veggono nata esperientia ferma.

19 : Donde nasce che qualunche volta quelli che sono nimici hanno occasion' d'assaltare lo fanno partialmente et quegli altri difendono tepidamente: in modo che insieme con loro si periclita.

20 : E necessario per tanto, volendo discorrere ben' questa parte, esaminare se questi innovatori stanno per lor' medesimi o se dependano da altri, cioè se per condurre l'opera loro bisogna che preghino o vero possono forzare.

21 : Nel' primo caso, capitan' sempre male et non conducon' cosa alcuna, ma quando dependon' da loro proprij et posson' forzare, allhora è che rare volte periclitano. Di qui nacque che tutti li Propheti armati vinsono et li disarmati rovinorono.

22 : Perche, oltra le cose dette, la natura de populi è varia et è facile a persuadere loro una cosa. Ma è difficile fermarli in quella persuasione. Et però conviene essere ordinato in modo che, quando non credon' più, si possa far' lor' creder' per forza.

23 : Moyse, Cyro, Theseo, et Romulo non harebbon' possuto fare osservar' lungamente le lor' constitutioni, se fusseno stati disarmati, come ne nostri tempi intervenne a Frate Girolamo Savonarola, il qual' rovinò ne suoi ordini nuovi, come la moltitudine cominciò a non crederli, et lui non haveva el modo da tener' fermi quelli che havevan' creduto ne a far' creder' i discredenti.

24 : Però questi tali hanno nel' condursi gran' difficultà et tutti e lor' pericoli son' tra via et convien' che con la Virtù gli superino;

25 : ma superati che gli hanno et che cominciano a essere in veneratione, havendo spenti quelli che di sua qualità gli havevano invidia, rimangon' potenti, securi, honorati et felici.

26 : A sì alti essempli io voglio aggiugnere un' essempio minore, ma ben' hara qual'che proportione con quelli, et voglio mi basti per tutti l'altri simili, et questo è Hierone Siracusano.

27 : Costui di privato diventò Principe di Siracusa, ne ancor' lui cognobbe altro da la Fortuna che l' occasione, perche essendo li Siracusani oppressi l'elessono per lor' Capitano donde meritò d' esser' fatto lor' Principe.

28 : Et fù di tanta Virtù ancora in privata Fortuna, che chi ne scrive dice che niente gli mancava a regnare eccetto il Regno.

29 : Costui spense la militia vecchia, ordinò la nuova; lasciò le amicitie antiche prese delle nuove; et come hebbe amicitie et soldati che fusser' suoi, possette insù tal' fondamento edificare ogni edificio, tanto che lui durò assai fatica in acquistare et poca in mantenere.