2. De e principati hereditarii Cap .II.

 Lien vers l'exemplaire numérisé dans e-corpus (Bibl. Ste Geneviève)

 

1 : Io lascerò indrieto il ragionare delle Republiche perche altra volta ne ragionai a longo.

2 : Volteromi solo al Principato et andrò nel ritessere queste orditure disopra, disputando come questi Principati si possono governare et mantenere.

3 : Dico adunque che neli stati hereditarij, et assuefatti al' sangue del lor' Principe sono assai minori difficultà a mantenerli che ne nuovi, perche basta solo non trapassar l'ordine de' suoi antenati et di poi temporeggiare con li accidenti; in modo che, se tal' Principe è di ordinaria industria sempre si manterrà ne lo suo stato, se non è una ordinaria et eccessiva forza che ne lo privi; et privato che ne sia, quantunche di sinistro habbia lo occupatore lo r'acquisterà.

4 : Noi habbiamo in Italia, per essempio, il Duca di Ferrara, il quale non ha retto agli assalti de Vinetiani nel'LXXXIIII ne a quegli di Papa Iulio nel'X, per altre cagioni che per essere antiquato in quel' Dominio.

5 : Perche il Principe naturale ha minori cagioni et minore necessità di offendere, donde conviene che sia più amato; et se straordinarii vitij non lo fanno odiare e ragionevole che naturalmente sia ben voluto da suoi.

6 : Et nell'antichità et continuatione del' Dominio sono spente le memorie et le cagioni de le innovationi, perche sempre una mutatione lascia lo addentellato per la edificatione del'altra.