25. Quanto possa nelle humane cose la Fortuna et in che modo se gli possa obstare Cap .XXV.

1 : Non mi è incognito come molti hanno havuto et hanno oppinione che le cose del' mondo sieno in modo governate, dalla Fortuna, et da Dio, che li huomini con la prudentia loro non possino correggerle, anzi non vi habbino rimedio alcuno; et per questo potrebbeno iudicare che non fusse da insudare molto ne le cose, ma lasciarsi governare dalla sorte.

2 : Questa oppinione è suta più creduta ne nostri tempi per la variation' grande delle cose che si son' viste et veggonsi ogni dì, fuor' d' ogni humana coniettura.

3 : Al' che pensando io qualche volta, sono in qualche parte inchinato ne la oppinion' loro.

4 : Nondimanco, perche il nostro libero arbitrio non sia spento, iudico poter' esser' vero che la Fortuna sia arbitra de la metà de le attioni nostre. Ma che ancora ella ne lasci governare l'altra metà o poco meno a noi.

5 : Et assomiglio quella a un' fiume rovinoso che, quando è s' àdira, allaga i piani, rovina gli arbori et li edificij, lieva da questa parte terreno, ponendolo a quell'altra, ciascuno gli fugge davanti, ognun' cede al suo furore, senza potervi obstare.

6 : Et benche sia così fatto, non resta però che gli huomini quando sono tempi quieti, non vi possino fare provedimenti, et con ripari et con argini, in modo che, crescendo poi, o gli anderebbe per un' canale o l'impeto suo non sarebbe si licentioso et dannoso.

7 : Similmente interviene de la Fortuna, la quale dimostra la sua potentia dove non è ordinata virtù a resistere: et quivi volta i suoi impeti, dove la sà che non son' fatti gli argini ne i ripari a tenerla.

8 : Et se voi considerarete la Italia (che è la sede di queste variationi et quella che ha dato loro il moto) vedrete esser' una Campagna senza argini et senza alcun' riparo : che, se la fussi reparata da conveniente virtù (come è la Magna, la Spagna et la Francia) questa inundatione non havrebbe fatto le varìationi grandi che l'ha, o la non ci sarebbe venuta.

9 : Et questo voglio basti haver' detto quanto al' opporsi a la Fortuna in universale.

10 : Ma restringendomi più al' particulare, dico come si vede hoggi questo Principe felicitare et domane rovinare, senza vederli haver' mutato natura o qualità alcuna. Il che credo nasca, prima, dalle cagioni che si sono lungamente per lo adrieto trascorse, cioè che quel' Principe che s' appoggia tutto in sù la Fortuna, rovina come quella varia.

11 : Credo ancora che sia felice quello il modo del' cui procedere si riscontra con la qualità de tempi, et similmente sia infelice quello dal' cui proceder' si discordono i tempi.

12 : Perche si vede li huomini ne le cose che li conducono al fine, quale ciascuno ha innanzi, cioè gloria, et ricchezze, procedervi variamente: l'uno con respetti, l'altro con impeto, l'uno per violentia, l'altro per arte, l'uno con patientia, l'altro col' suo contrario, et ciascuno con questi diversi modi vi può pervenire.

13 : Et vedesi ancora doi respettivi, l'uno pervenire al suo disegno, l'altro no, et similmente doi equalmente felicitar' con diversi studij, essendo l'uno respettivo, l'altro impetuoso. Il che non nasce d' altro, se non da qualitati di tempi che si conformino, o no, col procedere loro.

14 : Di qui nasce quello ho detto che doi, diversamente operando, sortiscano il medesimo effetto, et dui, equalmente operando, l'uno si conduce al' suo fine et l'altro no.

15 : Da questo ancora depende la variation' del' bene, perche se a uno, che si governa con rispetto et pacientia, i tempi et le cose girono in modo ch' il governo suo sia buono, esso viene felicitando, ma se li tempi et le cose si mutano, èi rovina, perche non muta modo di procedere.

16 : Ne si truova huomo sì prudente che si sappi accordare a questo, sì perche non si può deviare da quello a che la natura ci inchina, sì ancora perche, havendo sempre un' prosperato camminando per una via, non si può persuadere che sia bene partirse da quella.

17 : Et però l'huomo respettivo, quando gli è tempo di venire a lo impeto, non lo sà fare, donde ègli rovina; che sè mutasse natura con li tempi et con le cose, non si mutarebbe Fortuna.

18 : Papa Iulio secondo procedette in ogni sua attione impetuosamente, et truovò tanto i tempi e le cose conformi a quello suo modo del' procedere, che sempre sortì felice fine.

19 : Considerate la prima impresa che fece di Bologna vivendo ancora Messer' Giovanni Bentivogli.

20 : I Venitiani non sè nè contentavano, il Re di Spagna similmente con Francia haveva ragionamento di tale impresa, et lui nondimanco con la sua ferocità et impeto si mosse personalmente a quella espeditione.

21 : La quale mossa fece star' sospesi et fermi, et Spagna et I Venitiani, quelli per paura, quel' altro per il desiderio di recuperar' tutto el Regno di Napoli; et da l'altra parte si tirò drieto il Re di Francia, perche, vedutolo quel' Re mosso et desiderando farselo amico per abbassar' i Venitiani, iudicò non poterli negar' la sua gente senza ingiuriarlo manifestamente.

22 : Condusse adunque lulio con la sua mossa impetuosa quello che mai altro Pontifice, con tutta l'humana prudentia, havria condutto.

23 : Perche s'ègli aspettava di partirsi da Roma con le conclusioni ferme et tutte le cose ordinate, come qualunche altro Pontifice harebbe fatto, mai non li riusciva, perche il Re di Francia havria trovate mille scuse et gli altri gli harebbero messo mille paure.

24 : Io voglio lasciar' stare le altre sue attioni che tutte sono state simili, et tutte li sono successe bene: et la brevità della vita non li ha lasciato sentire il contrario, perche, sè fussero sopravenuti tempi che fusse bisognato procedere con respetti, ne seguiva la sua rovina, perche mai non harebbe deviato da quelli modi a quali la natura lo inchinava.

25 : Conchiudo adunche che variando la Fortuna, et gli huomini stando ne i loro modi obstinati, sono felici mentre concordano insieme et, come discordano, sono infelici.

26 : Io iudico ben' questo, che sia meglio esser' impetuoso che respettivo perche la Fortuna è donna et è necessario (volendola tenere sotto) batterla et urtarla.

27 : Et si vede che la si lascia più vincer' da questi, che da quelli che fredamente procedano. Et però sempre, come donna è amica de giovani, perche son' men respettivi, più feroci et con più audacia la comandano.