16. Della liberalita et miseria Cap .XVI.

1 : Cominciandomi adunche a le prime soprascritte qualità, dico come sarebbe bene esser' tenuto liberale.

2 : Nondimanco la liberalità, usata in modo che tù sia temuto, ti offende, perche, se la s' usa virtuosamente et come la si deve usare, la non fia conosciuta et non ti cadrà l'infamia del' suo contrario. Et però, a volersi mantenere infrà li huomini il' nome del' liberale, è necessario non lasciar' indrieto alcuna qualità di suntuosità, talmente che sempre un' Principe così fatto consumerà in simili opere tutte le sue facultà,

3 : et sarà necessitato a la fine, s' el si vorrà mantenere il nome del' liberale, gravare i Popoli estraordinariamente et esser' fiscale et far' tutte quelle cose che si posson' far' per haver' denari. Il che comincia a farlo odioso con li sudditi, et poco stimar' da ciascuno diventando povero.

4 : In modo che, havendo con questa sua liberalità offeso molti et premiato i pochi, sente ogni primo disagio et periclità in qualunche primo pericolo. Il che conoscendo lui et volendosene ritrarre, incorre subito ne l' infamia del' misero.

5 : Un' Principe adunche, non potendo usare questa virtù del' liberale, senza suo danno, in modo che la sia conosciuta, deve, s' egli è prudente, non si curar' del' nome del' misero, perche col' tempo sarà tenuto sempre più liberale veggendo che, con la sua parsimonia, le sue intrate li bastano, può difendersi da chì gli fà guerra, può far' imprese senza gravar' i Popoli.

6 : Talmente che viene a usar' la liberalità a tutti quelli a chi non toglie, che sono infiniti, et miseria a tutti coloro a chi non da, che sonno pochi.

7 : Nè nostri tempi noi non habian' visto far' gran' cose se non a quelli che son' stati tenuti miseri, gli altri esser' spenti.

8 : Papa Iulio Secondo, come si fù servito del' nome di liberale per aggiogner' al' Papato, non pensò poi a mantenerselo, per poter' far' guerra

9 : al' Re di Francia; et ha fatto tante guerre senza porre un' datio estraordinario, perche alle superflue spese ha sumministrato la lunga sua parsimonia.

10 : Il Re di Spagna presente se fusse tenuto liberale, non harebbe fatto ne vinto tante imprese.

11 : Per tanto un' Principe deve stimar' poco, per non haver' a rubar' i sudditi, per poter' difendersi, per non diventar' povero, et contennendo, per non esser' forzato diventar' rapace, d'incorrere nel' nome di misero, perche questo è un' di quelli vitij che lo fanno regnare.

12 : et se alcun' dicesse: Cesare con la liberalità pervenne al' Imperio, et molti altri, per esser' stati et esser' tenuti liberali, son' venuti a gradi grandissimi ;

13 : rispondo o tù se Principe fatto o tù sè in via di acquistarlo. Nel' primo caso questa liberalità è dannosa; nel' secondo è ben necessario esser' tenuto liberale; et Cesar' era un' di quelli che voleva pervenire al' Principato di Roma. Ma se, poi che vi fù venuto, fusse sopravissuto et non si fusse temperato da quelle spese, harebbe distrutto quello Imperio.

14 : Et se alcun' replicasse: molti sono stati Principi et con gli eserciti han' fatto gran' cose, che son' stati tenuti liberalissimi; ti rispondo: o il Principe spende del' suo et de suoi sudditi, o di quel' d'altri.

15 : Nel' primo caso deve esser' parco ; nel' secondo, non deve lassar' indrieto parte alcuna di liberalità.

16 : Et quel' Principe che va con gli eserciti, che si pasce di prede, di sacchi et de taglie, et maneggia quel' d' altri, gli è necessaria questa liberalità, altrimenti non sarebbe seguito da soldati.

17 : Et di quello che non è tuo o de tuoi sudditi si può esser' più largo donatore, come fù Ciro, Cesare et Alessandro, perche lo spender' quel' d'altri non toglie reputatione, ma te ne aggiugne; solamente lo spender' il tuo è quello che ti nuoce.

18 : Et non c'è cosa che consumi se stessa quanto la liberalità, la qual', mentre che tù l'usi, perdi la facultà d' usarla et diventi o povero o contennendo o, per fuggir' la povertà, rapace et odioso.

19 : Et intra tutte le cose da che un' Principe si debbe guardare è l' esser' contenendo et odioso, et la liberalità a l'una et l'altra di queste cose ti conduci.

20 : Per tanto è più sapientia tenersi il nome di misero, che partorisce una infamia senza odio, che, per voler' il nome di liberale, incorrer' per necessità nel' nome di rapace, che partorisce una infamia con odio.