15. Delle cose mediante le quali gli huomini, et massimamente i Principi, sono laudati o vituperati. Cap. XV.

1 : Resta hora a vedere, quali devono esser' i modi et governi d'un' Principe con li sudditi et con gli amici.

2 : Et perche io so che molti di questo hanno scritto, dubito, scrivendone ancor' io, non esser' tenuto presuntuoso, partendomi massime nel' disputar' questa materia da gli ordini de gli altri.

3 : Ma essendo l'intento mio scriver' cosa utile a chi l'intende, m'è parso più conveniente andar' drieto a la verità effettual' de la cosa che al' imaginatione di essa.

4 : Et molti si sono imaginati Republiche et Principati che non si son' mai visti ne conosciuti esser' in vero.

5 : Perche egli è tanto discosto da come si vive a come si doverria vivere, che colui che lascia quello che si fa per quello che si doverria fare, impara più tosto la rovina che la preservation' sua. Perche un' huomo che voglia far' in tutte le parti profession' di buono, convien' che rovini infra tanti che non son' buoni.

6 : Onde è necessario a un' Principe, volendosi mantenere, imparare a potere esser' non buono, et usarlo et non usarlo secondo la necessità.

7 : Lasciando adunque indrieto le cose circa un' Principe imaginate, et discorrendo quelle che son' vere, dico che tutti li huomini, quando se ne parla, et massime i Principi, per esser' posti più alti, son' notati di alcuna di queste qualità che arrecano loro o biasimo, o laude.

8 : Et questo è che alcuno è tenuto liberale, alcuno misero (usando un' termin' Toscano, perche avaro, in nostra lingua, è ancor' colui che per rapina desidera d' haver'; misero chiamiamo noi quello che troppo si astiene allo usar' il suo), alcun' è tenuto donatore, alcun' rapace, alcun' crudele, alcun' pietoso;

9 : l'uno fedifrago, l'altro fedele, l'uno effeminato et pussillanimo, l'altro feroce et animoso, l'uno humano, l'altro superbo, l'un' lascivo, l'altro casto: l'uno intero, l'altro astuto; l'un' duro, l'altro facile, l'un' grave, l'altro leggiere, l'un' religioso, l'altro incredulo, et simili.

10 : Io so che ciascun' confesserà che sarebbe laudabilissima cosa un' Principe trovarsi, di tutte le sopradette qualità, quelle che son' tenute buone;

11 : ma perche non si posson' haver' ne interamente osservare, per le conditioni humane che non lo consentono, gli è necessario esser' tanto prudente che sappia fuggir' l'infamia di quella che gli torrebbon' lo stato, et de quelle che non gliel' tolgono, guadagnarsene se gli e possibile; ma non possendovi, si può con minor' rispetto lasciar' andar'.

12 : Et ancora non si curi di incorrer' nel'infamia di quelli vitij, senza i quali possa difficilmente salvare lo stato, perche se si considerra ben' tutto, si truoverrà qualche cosa, che parrà virtù, et seguendola sarebbe la rovina sua, et qual'cun altra che parrà vitio, et seguendola ne resulta la sicurtà et il ben' esser' suo.